Mi chiamo Sabrina Gerbino sono nata a Gallarate il 25 dicembre del 1968 sono laureata in scienze ambientali, presso l’università dell’Insubria di Varese sede di Como.
Lavoro, ormai da più di dieci anni, presso un ente pubblico, dove mi occupo di tutela dell’ambiente sotto vari aspetti, e da quasi un anno sono volontaria presso la CRI di Varese.
Non avevo mai preso in considerazione l’idea di occuparmi “attivamente” di politica, anche se il mio lavoro e il ruolo che occupo sono parte integrante dell’agire politico.
Circa un anno fa ho deciso di occuparmi “attivamente” nella campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua, è stata una decisione naturale un richiamo istintivo.
Credo che l’acqua sia un bene sociale, un bene comune da tutelare e non solo dal punto di vista ambientale.
Da qui il passo è stato breve, c’era solo una soluzione, dovevo agire in prima persona e in poco tempo mi sono ritrovata in piazza, con tanti altri, a raccogliere firme per il referendum.
Mi sono ritrovata a parlare con la gente del diritto di esprimere le proprie idee; del diritto di poter dire “no” quando chi ci governa non ci tutela.
Quando mi è stata proposta quest’avventura ho avuto molti dubbi, alcuni li ho ancora, ma il cambiamento è possibile solo lo vogliamo, se siamo pronti ad accettarlo e se ci impegniamo perché avvenga.
Possiamo parlare per ore della città che vorremmo, lamentarci delle cose che non vanno criticare e magari urlare oppure possiamo agire.
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