venerdì 15 aprile 2011

Programma della candidata Sindaco LUISA OPRANDI e di PARTITO DEMOCRATICO, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA', ITALIA DEI VALORI E LISTA CIVICA "VARESE & LUISA"

ELEZIONE SINDACO E CONSIGLIO COMUNALE VARESE
15/16 MAGGIO 2011
PROGRAMMA DELLA CANDIDATA SINDACO LUISA OPRANDI
E DI PARTITO DEMOCRATICO, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’,
ITALIA DEI VALORI E LISTA CIVICA “VARESE & LUISA”
contraddistinte dai seguenti contrassegni elettorali: 1) “Nel cerchio con contorno nero in campo bianco
sono rappresentate due lettere a caratteri maiuscoli; la lettera “P” di colore verde che si lega con la lettera “D” di colore bianco distinta nel fondo con un rettangolo di colore rosso, espressione del tricolore italiano. Alla base delle due lettere simbolo è inserita la scritta in nero “Partito Democratico” nella quale tra le due parole si inserisce il ramoscello di ulivo con cinque foglie verdi” – 2) “Cerchio a fondo bianco che riporta le tre scritte, su tre righe, nell’ordine, dall’alto in basso: “sinistra” in rosso minuscolo, “ecologia” in verde minuscolo, “LIBERTA’” in corsivo nero maiuscolo con l’accento rosso a pennello; la lunetta inferiore del cerchio è riempita con colore rosso, all'interno della quale è riportata la scritta su due righe “con Vendola”, in colore bianco” – 3) “Linea di circonferenza color nero con, all’interno del cerchio, nella metà superiore del campo, su sfondo azzurro decrescente dall’alto verso il centro, la figura stilizzata di un gabbiano in quadricromia con i colori – da sinistra verso destra – in rosso, giallo, verde, celeste-azzurro (quest’ultimo da sfumato ad intenso). Nella parte mediana del cerchio, sulla sinistra la scritta “DI PIETRO” (di colore nero) in maiuscolo, corsivo e grassetto con il puntino della “i” di colore rosso e con quest’ultima lettera più piccola rispetto alle altre. Nella parte inferiore vi è la scritta “ITALIA” in maiuscolo, corsivo, stampatello e di colore nero; di seguito, sullo stesso rigo, la parola “dei” in minuscolo corsivo (pure di colore nero). Nel rigo successivo vi è la scritta “VALORI”, anch’essa in maiuscolo, corsivo, stampatello e di colore nero.” – 4) Cerchio a fondo rosso amaranto, recante all'interno scritta bianca tutta in maiuscolo e su due righe "VARESE & LUISA" “VARESE FUTURA” 
Per misurarci adeguatamente con le sfide che la città ha di fronte pensiamo ad un “governo” che non esaurisce la sua funzione dentro le mura del Municipio, ma è capace di proiettarsi e manifestarsi nella società civile, perché vincere le sfide di oggi e di domani è possibile solo contando sul concorso consapevole dei cittadini e sulla partecipazione di tutti i soggetti sociali.
La Varese di oggi ci è “data in prestito” dai cittadini di domani: è quindi una chiara responsabilità sociale avere cura delle persone che la vivono, dei quartieri che la costituiscono, della cultura e della scuola che la rendono libera e plurale, del sistema produttivo che ne determina lo sviluppo economico, della rete di servizi che ne qualificano il benessere, dell’ambiente, per consegnarla coesa, vitale e bella a chi verrà dopo di noi. Per tale ragione è necessario integrare ogni idea e azione di programma con il valore di Pari Opportunità garantite a tutti, donne e uomini, giovani e anziani, disabili, persone sole o in difficoltà, con la trasparenza e la chiarezza nel programmare, valutare e rendicontare su chi ricadono i benefici e gli effetti delle azioni amministrative, al fine di migliorare la qualità della vita, con la definizione delle priorità delle azioni di governo sulla base delle reali esigenze dei cittadini, dell’ambiente, dei rioni.
Le idee che proponiamo per Varese indicano un percorso che si proietta ben oltre il limite di un quinquennio amministrativo e nascono dalla profonda convinzione che solo riscoprendo il valore della comune appartenenza e i valori di una nuova socialità potremo tutti insieme guardare al futuro con maggiore ottimismo e fiducia.
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VARESE CITTA’ DEL BENESSERE
Vogliamo una città dove siano belli non solo i panorami, ma una città dove sia bello vivere. Il benessere non è un indicatore solo economico, ma va misurato in rapporto anche alla qualità della vita e alle condizioni esistenziali di ciascuno.
Ricercare il benessere, oggi, significa innanzitutto recuperare un rapporto sereno con l’ambiente e rafforzare l’impegno contro le emergenze ambientali che coinvolgono aria, acqua, energia, suolo.
La politica del rinvio non regge, occorre ridefinire le scelte amministrative superando la logica del “frammento” e della separazione: atti e scelte del governo locale saranno collocati e verificati dentro un disegno complessivo che punti a promuovere una nuova qualità della vita per l’oggi ed anche per salvaguardare quella di domani delle generazioni future.
In tema di ambiente il governo cittadino si qualificherà con un impegno senza precedenti mettendo in atto piani di breve, medio e lungo periodo, sollecitando pratiche e azioni virtuosi anche da parte dei cittadini e delle aziende.
Il Comune può fare molto sia per il risparmio energetico sia per la promozione dell’utilizzo di energie rinnovabili. Due sono le linee di intervento su cui puntare per la realizzazione di una città sostenibile dal punto di vista energetico: il risparmio e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Varese può partecipare con convinzione a questo grande processo planetario di miglioramento dell’ambiente in cui viviamo.
Occorre un vero e proprio piano energetico comunale che partendo da una analisi della situazione attuale preveda un sistema di interventi pubblici e privati in ogni campo: dai nuovi criteri per progettare e costruire il nuovo agli interventi per adeguare e migliorare il patrimonio immobiliare esistente, dalle azioni concrete per una mobilità sostenibile all’impiego delle energie rinnovabili, dalla sollecitazione e incentivazione di comportamenti virtuosi alla concentrazione delle risorse finanziarie su progetti mirati, dalle azioni per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti a quelle per conseguire la loro riduzione, dall’impegno per favorire forme di gestione collettiva basata sul volontariato degli spazi verdi cittadini alla cura dei parchi e dei giardini. Si predisporrà un nuovo regolamento edilizio che preveda la progettazione di abitazioni in classe A e quindi l’installazione di pompe di calore, solare termico e fotovoltaico e si promuoveranno le ristrutturazioni che dotino le abitazioni di impianti energetici come sopra indicato e si ristrutturerà il patrimonio immobiliare pubblico nella stessa direzione.Tale percorso permetterà anche di coinvolgere in modo strutturato tutti i soggetti più o meno organizzati, associativi e non, che hanno cuore il futuro verde della città, con cui si studierà la realizzazione di una cintura di aree verdi. Con le associazioni e gli operatori del settore dovranno essere individuati interventi e azioni utili per migliorare anche le condizioni di vita degli animali, a partire da quelli domestici. Quello che vogliamo é costruire una cultura ambientale e di buone pratiche, nella produzione di calore, nel trasporto, nella gestione del ciclo dei rifiuti, nella realizzazione di filiere a km zero. Si avvierà la
ristrutturazione della rete di illuminazione e segnalazione pubblica con impianti a led e ad energia solare e si promuoverà l’installazione di sistemi di illuminazione a luce naturale. Si spingerà per potenziare il teleriscaldamento, anche attraverso le biomasse forestali, e forte impulso verrà dato alla manutenzione delle reti idriche e per il completamento del sistema fognario. Contestualmente la città di Varese dovrà diventare protagonista di un credibile progetto di non inquinamento e risanamento del Lago.
La scelta di investire per diffondere una cultura ed un modello energetico innovativo, pulito, sicuro ed economico, ci porta a proporci di deliberare che Varese sia una “città denuclearizzata”

VARESE CITTA’ GIARDINO, NON DEL CEMENTO
Vogliamo una città che valuti la propria qualità urbanistica non in base a quanto si costruisce ma al come e dove. L’urbanistica è soprattutto recupero di spazi di libertà e di bellezza per noi e le generazioni che verranno. Il nuovo governo della città ha il dovere di fissare regole urbanistiche ed edilizie capaci di rappresentare una reale inversione di marcia rispetto all’operato delle precedenti amministrazioni. Si è perso molto tempo crogiolandosi nella facile illusione delle risorse infinite (suolo compreso) o accogliendo passivamente le pressioni private finalizzate ad ottenere dalle loro attività il massimo rendimento e non certamente di realizzare uno sviluppo sano ed equilibrato. Noi vogliamo puntare su una nuova cultura del progettare e del costruire, pianificando scelte che riducano drasticamente il consumo di suolo e incrementino il patrimonio edilizio ad alta efficienza energetica. 
Noi provvedermo a definire e ad approvare il PGT (Piano di Governo del Territorio) entro la fine del prossimo anno. Si tratterà di una occasione straordinaria per ripensare la città non solo sotto il profilo strettamente urbanistico, ma in tutti quegli aspetti (mobilità, beni comuni, servizi, infrastrutture, ecc.) che definiscono il suo profilo e la sua identità. L’idea chiave del nostro programma è la qualità dello sviluppo, puntando prioritariamente sul recupero dell’esistente nel rispetto di rigidi standard volumetrici e ambientali. Grande attenzione dovrà essere dedicata all’innovazione tecnologica e logistica, alla creazione di spazi di socialità e cultura, ai luoghi accessibili per bambini, agli spazi e strutture per i nostri anziani
VARESE CITTA’ IN MOVIMENTO
Esprimiamo la volontà di agevolare gli interventi sulla mobilità alternativa a partire dalle piste ciclabili, considerando la mobilità ciclistica come parte integrante della mobilità generale da un punto di vista amministrativo, organizzativo e tecnico. Destineremo risorse umane e finanziarie adeguate per progettare e realizzare interventi coinvolgendo le associazioni dei ciclisti e la cittadinanza. Il sostegno alla ciclabilità passa attraverso il concetto di intermodalità e quindi con promuoveremo forme di abbonamento opportune per l’uso treno+bici e bus+bici.
Vogliamo anche estendere le zone pedonali, per liberare il centro storico e quelle centrali dei rioni o quelle più compromesse sul piano viabilistico dalla cappa di traffico, cosi come studieremo percorsi alternativi e intensificazione delle corse dei mezzi pubblici. Questi interventi vedranno la nostra nuova amministrazione impegnata a raccogliere preventivamente il consenso di abitanti e operatori commerciali e non, al fine di giungere a scelte condivise e partecipate.
Le misure che il nuovo governo cittadino adotterà prioritariamente sono: piano di azione per combattere il rumore e l’inquinamento acustico, riqualificazione delle stazioni, interazione e integrazione con le linee su gomma urbane e interurbane, individuazione di aree per la realizzazione di parcheggiscambiatori, collegamenti efficienti all’interno della città (università, ospedali, centro storico, quartieri) e all’esterno (area metropolitana e Malpensa), nuovi criteri nella gestione dei parcheggi e delle aree di sosta e giustificabilità delle tariffe applicate.

VARESE CITTA’ CHE INVESTE SUL FUTURO
La nostra amministrazione sarà impegnata in una opera quotidiana, paziente e tenace, di difesa dell’occupazione e di sostegno al sistema produttivo e dei servizi. Quando si parla di competenze comunali nei settori economici si tende a sottolinearne o la scarsità di poteri o, prevalentemente, il profilo burocratico: controlli, autorizzazioni, sanzioni: é anche vero che i poteri sono scarsi, ma non su tutto. Vogliamo un cambio di passo. 
Partiremo dal mondo del commercio che tanto peso ha in città e che vive gli effetti della crisi più generale. Non si uscirà dalla crisi senza scommettere sulla riorganizzazione e sulla qualità. Il rapporto fra Associazioni e istituzioni può fare molto nel sostenere quanti vogliono mettersi in gioco e affrontare il rischio, contrastando la scomparsa progressiva di negozi storici e di vicinato e sostenendo le nuove aperture. Per fare questo si studierà anche il ricorso a misure incentivanti e disincentivanti di natura fiscale e/o vincolistici. Se vogliamo una Città viva e vissuta dobbiamo farci carico del bisogno dei cittadini di accedere a servizi commerciali di base convenienti e raggiungibili. Per tali motivi (soprattutto nei quartieri dove numerosi immobili sono vuoti e abbandonati ormai da tempo) bisogna incentivare e promuovere la nascita di piccole attività che rianimino gli spazi destinati al terziario. 
Contestualmente al rilancio dei mercatini rionali, specie dei prodotti locali, a km zero, occorre anche valutare la possibilità di reinsediare un mercato comunale coperto, in zona centrale, che, oltre ad essere un centro di aggregazione popolare, svolgerebbe un ruolo concorrenziale a vantaggio dei consumatori, vivacizzando il centro della città.
Per evitare che Varese degradi progressivamente a città dormitorio dobbiamo avere il coraggio di spalancare le porte della città a chi ha un’idea, un’opportunità, un sogno. Vogliamo essere partner di tutti coloro che hanno a cuore un investimento sul futuro della città e giocare un ruolo centrale nella costruzione di programmi e partenariati con i comuni limitrofi e altre istituzioni. 
Dare opportunità e sostegno alle giovani idee, a chi si impegna per l’innovazione. Per questo è fondamentale potenziare l’incubatore e il vivaio d’impresa possibile in città e nel quale il Comune può svolgere un ruolo importante rafforzando i legami tra sistema delle imprese e Università, tra luoghi di lavoro e centri formativi e di ricerca presenti sul territorio provinciale. La costruzione di relazioni nuove e forti tra pubblico e privato sono il primo passo per rendere produttivi gli sforzi e le energie impiegate da ciascuno. Alle strategie industriali e produttive, che spettano alle imprese, vogliamo far corrispondere servizi di supporto per radicare nel nostro territorio nuove imprese e nuove filiere produttive e di servizi, a partire da tempi certi e rapidi per aprire un’attività al potenziamento massimo della logica di Sportello Unico (per semplificare i percorsi procedurali e autorizzativi).

VARESE CITTA’ DOVE NESSUNO SI SENTA ESCLUSO
Varese è anche la città del volontariato, dell’attenzione agli ultimi, delle molteplici esperienze nel campo della cooperazione e dell’associazionismo. Rivendichiamo questa tradizione e la consideriamo un patrimonio comune da difendere, ma sappiamo anche che, in un momento storico in cui la soglia del bisogno si è alzata fino a coinvolgere fasce di popolazione che prima non avrebbero mai pensato di dover ricorrere ai servizi sociali, il concetto di welfare ha profondo bisogno di essere ripensato e adattato alla nuova realtà. I principi cardini sui quali ispirare e conformare l’azione della Amministrazione comunale sono: favorire l’inclusione sociale, programmare la priorità degli interventi, modulare il sostegno in rapporto al reddito familiare, rendere trasparenti i metodi di assegnazione delle risorse pubbliche, verificare permanentemente i progetti finanziati ed i risultati.
La nostra Amministrazione favorirà un più forte legame col mondo del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale, con particolare attenzione alle strutture che operano per l’inserimento lavorativo di soggetti deboli, e guarderà con attenzione alle donne e agli uomini di questa città che sono diversamente abili, sia sul piano fisico che psichico: le politiche comunali saranno ripensate per consentire l’uscita dalla propria abitazione offrendo reali opportunità di accessibilità e fruibilità nel campo della cultura, dello sport, dell’ambiente.
Varese è anche una città di anziani, di persone che spesso attivamente sono impegnate in mille attività, che cambiano gli stili di vita e la cui età media si allunga sempre più. L’Amministrazione comunale, prima di vedere l’anziano come un cittadino per il quale svolgere un servizio, riconoscerà e farà percepire al diretto interessato che la Città di Varese crede negli anziani come un capitale sociale fondamentale per quello che ha da dire e da dare alla società. Attraverso il buon lavoro delle associazioni e dei centri anziani si proporrà a concittadine e concittadini di divenire risorse in grado di dare un senso alla vita quotidiana di tutti. Considerando tuttavia che ’invecchiamento porta con se anche dei problemi, ci attrezzeremo per affrontarli adeguatamente e con spirito solidale: la città in cui nessuno si senta escluso assegna ai servizi alla persona una funzione rilevante e strategica. Va perciò recuperata l’idea di strutture che sanno mettere al centro della loro attività la persona, con i suoi sogni e i suoi bisogni, anche attraverso protocolli e azioni mirate per migliorare prestazioni e funzionalità. 

VARESE CITTA’ CHE INVESTE SULLE NUOVE GENERAZIONI
Elemento centrale dell’Amministrazione sarà il rapporto e l’investimento sulle nuove generazioni, sulla loro creatività, sulle loro energie, rendendoli partecipi della costruzione di futuro: vogliamo valorizzare e potenziarre la struttura comunale di Informa Lavoro e Informa Giovani, lavorare sul contesto culturale e sociale che la città deve poter offrire ai/le giovani, attraverso lo sviluppo di collaborazioni con le associazioni presenti nel territorio per realizzare effettivi e concreti spazi/momenti sociali, culturali, ricreativi e ludico-sportivi e per offrire opportunità di impegno sociale e volontariato, mettere all'ordine del giorno interventi su più temi: casa, come disponibilità e costi, mobilità, come mezzi e costi, strumenti e reti di comunicazione informatiche, comunicazione e relazioni pubbliche e della cultura nel nostro territorio e infrastrutture necessarie al loro sviluppo.
VARESE CITTA’ CHE GESTISCE OCULATAMENTE LE RISORSE UMANE E
ECONOMICHE
Intendiamo rivedere le priorità di bilancio, anche per affrontare i provvedimenti adottati negli ultimi anni in tema di competenze degli enti locali e i vincoli del patto di stabilità, che pongono problemi seri nella gestione virtuosa delle risorse finanziarie. Se sul piano fiscale occorre senso della misura ed equità, è sul versante della spesa pubblica che vanno cambiati profondamente i criteri e le logiche che hanno dominato finora. La vera sfida è sulla qualità della spesa o meglio sulla sua valenza sociale. Anche qui, bisogna ridefinire l’ordine delle decisioni. Ci rifiutiamo di promettere tutto e il contrario di tutto, non ha alcun senso elencare obiettivi e progetti nell’illusione che si possa rispondere ad ogni domanda, né si può continuare a parlare esclusivamente di grandi infrastrutture e opere di regime. Per noi l’ordine delle priorità si fonda sui beni comuni e sui servizi pubblici essenziali, sulla cultura e la conoscenza ed il sapere, sulla tutela del territorio e la valorizzazione delle periferie. Impegno e risorse vanno dunque concentrate nei settori e nelle strutture (aziende controllate comprese) che assumono valenza strategica. 
Altre scelte potranno essere definite solo con la compartecipazione e l’intesa con altri soggetti (istituzioni, enti pubblici e privati). Per questo dovremo rivedere il piano delle opere pubbliche, cancellando quelle ad impatto ambientale negativo, definendo una scla di priorità in rapporto alle finalità sociali ed alle risorse effettivamente spendibili. Così come dovrà essere rivisto il piano delle alienazioni utilizzato da sempre dalle amministrazioni di destra che governano Varese come “specchietto delle allodole” e sempre e costantemente mai andato in porto.
L’obiettivo che ci proponiamo é la razionalizzazione della spesa a partire dal patrimonio pubblico e del suo uso, preoccupandoci di lasciare spazi di libertà alle associazioni, alle società sportive, alle realtà culturali, alle iniziative di valore. Sono scelte che rendono molto alla città, molto di più del valore economico di un affitto. Favorendo la vita associativa e del volontariato, anche con la destinazione di immobili e spazi in disuso o malamente utilizzati, costruiremo legami sociali più forti e valorizzeremo volontariato e impegno culturale e civile.
Confermiamo anche come nei momenti di crisi sia assurdo tagliare risorse alla cultura, alla ricerca, alla scuola: in un momento di crisi così acuto dobbiamo avere il coraggio di ripartire da qui. La cultura, la formazione, sono investimenti, non costi.
Anche le aziende partecipate e gli enti in cui il Comune é rappresentato devono essere strumento per attuare le strategie del comune, anche oltre gli assetti societari: l’Amministrazione non può rinunciare al proprio ruolo quando si tratta di servizi strategici come acqua, energia, rifiuti, mobilità, casa. Ci proponiamo di sciogliere Aspem Reti ed incorporarne le funzioni ed attività in una nuova AVT SpA:
conferimento della proprietà reti e affidamento della loro gestione e valorizzazione, mantenendo le attività in essere e lasciando alla società una quota preponderante dei “profitti” al fine di attivare nuove attività e compensare i costi per attività socialmente utili, ma non remunerative. 
Pensiamo sia possibile intervenire su un sistema urbano wireless delle reti telematiche, realizzazione di un parco di mezzi elettrici sia per uso comunale che per noleggio dei privati e realizzazione della rete di punti ricarica dei mezzi. Confermiamo la scelta di consentire l’accesso al Sacro Monte solo con mezzi pubblici, rivedendo le scelte sulla funicolare e valutando gli impegni col gestore del TPL
Sulla macchina amministrativa confermiamo che l’individuazione di obiettivi precisi, verificabili, raggiungibili, misurabili è la chiave di volta anche per qualificare e migliorare il lavoro. Non servono campagne demagogiche, né la denigrazione dei dipendenti: servono strumenti, non slogan, servono obiettivi concreti e puntuali per coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori. Noi intendiamo scommettere sul personale e sviluppare un confronto serrato e sereno con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori di ogni livello per costruire e condividere una proposta che valorizzi le professionalità, amplii ed incrementi le prestazioni alla cittadinanza, consenta la difesa dei redditi da lavoro recuperando risorse per i servizi.
Contemporaneamente attiveremo processi di semplificazione amministrativa e trasparenza sui processi decisionali, avviando nuovi processi di partecipazione da parte della cittadinanza e dei soggetti organizzati in forme associative, proprremo nuove forme di decentramento, e bilancio partecipato e di genere. Confermioamo ancvhe la disponibilità a confrontarci su ipotesi di Fondazioni pubblico-private di promozione e gestione di nuove attività.

VARESE CITTA’ CHE HA CURA DI SE STESSA
Per molto tempo l’attenzione ai grandi lavori ha fatto perdere di vista un serio e mirato programma di manutenzioni che fosse organico e non solo episodico: occorre intervenire non solo con un adeguato stanziamento di natura economica, ma anche con un’ampia forma di comunicazione degli interventi e di partecipazione civica. Non vanno coperte solo le buche, vanno rifatte le strade. Non basta sostiuire qualche lampione, va rivisto l’intero sistema di illuminazione. Il piano dei lavori pubblici esprimerà una coerenza ed una progettualità che escluda emergenze politiche o di propaganda e, annualmente, la nostra Amministrazione presenterà l’elenco degli interventi zona per zona, coinvolgendo i cittadini disponibili nella progettazione e programmazione.
La lotta al degrado diventerà non il tentativo di rincorrere problemi più o meno grandi, ma il desiderio di ristabilire la bellezza della città, responsabilizzando i proprietari di immobili alla cura delle facciate e delle pertinenze, e promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini, per recepire tempestivamente piccoli e grandi problemi.

VARESE CITTA’ CHE RICONOSCE IL DIRITTO ALLA CASA
Il diritto alla casa per ogni cittadino è un valore da cui non possiamo prescindere. Il mercato edilizio, in assenza di una politica per la casa degna di questo nome, ha contribuito non poco al processo di graduale e sistematica espulsione dalla città di migliaia di famiglie. Domande e offerta non si incontrano a causa di prezzi e affitti insostenibili. Così Varese ha perso più di diecimila abitanti in poco tempo nell’indifferenza di chi aveva in mano il governo della città. L’abbandono dell’edilizia convenzionata è stata una scelta deliberata delle giunte leghiste per il timore che così si sarebbe favorito gli immigrati. Le fobie antistranieri della Lega si sono invece riversate proprio sulle fasce più deboli dei varesini che non potendo contare su piani di zona e edilizia convenzionata sono stati costretti a cercare altrove una soluzione. Con conseguenze disastrose anche sul piano della mobilità. Adotteremo strumenti per dare risposte alla domanda di abitazione proveniente da giovani coppie, single, anziani, separati, immigrati e altri soggetti economicamente disagiati. Così come contrasteremo l’illecito fenomeno degli affitti in nero ed ogni altra forma di abuso e abusivismo. La nostra Amministrazione agirà direttamente e/o in concorso con privati, cooperative, Aler, istituti di credito, investitori etici, per realizzare un piano straordinario di intervento che in attesa di nuovi alloggi a canone sociale da costruire su aree dismesse o da recuperare, e se pubbliche concesse agli operatori a costo zero e con vincolo di destinazione almeno trentennale. Ci attiveremo, inoltre, per realizzare in tempi brevi, tenuto conto dell’evoluzione della legislazione, interventi atti a favorire, incentivare, promuovere politiche a sostegno dell’incontro tra domanda e offerta degli oltre 3000 appartamenti sfitti presenti in città di Varese anche attraverso la realizzazione di uno sportello casa/centro servizi per l’abitazione.

VARESE CITTA’ DOVE CULTURA, ISTRUZIONE E UNIVERSITA’ SONO
LEVE DI FUTURO
Ci opponiamo a chi vede l’impegno culturale delle Amministrazioni locali come “costo” o lo subordina al “risultato economico”, negando il valore alto della cultura e perdendo di vista lo stretto legame tra cultura e crescita sociale. Ci impegneremo in una proposta culturale di ampio raggio (dalla produzione culturale alla sua diffusione) che veda nel ruolo di protagonisti propositivi intellettuali, operatori, addetti ai lavori, utenti e loro associazioni. 
Un governo della città realmente innovativo deve considerare il mondo della scuola, come l’imprescindibile punto di partenza di una diversa idea di concezione della società. 
La Varese che vogliamo è una città che dialoga con studenti e famiglie, anche con la consulta dei genitori, che investe prioritariamente sulla scuola e quindi garantisce che l’accesso ai servizi scolastici, fin dall’infanzia, sia alla portata di tutti senza esclusioni di sorta: rivedremo i parametri perché sia attivato il servizio di prescuola e doposcuola, consideriamo la refezione scolastica un servizio educativo di pari dignità agli altri e quindi applicheremo una distribuzione delle tariffe secondo più fasce ISEE e rivedendo il meccanismo del quoziente familiare (legandolo al reddito per renderlo equo), favoriremo tutte le azioni che aiutino le scuole a diventate luoghi di “integrazione”, dove la messa in comune di esperienze e culture sia occasione di crescita e arricchimento della comunità cittadina e territoriale, anche pensando a mirate politiche di prevenzione del disagio e dell’abbandono scolastico, renderemo le scuole vivibili e sicure, prevedendo una ricognizione dello stato delle singole scuole e destinare ogni anno una quota certa del bilancio per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole cittadine di competenza comunale (elementari e medie). Rivendicare la centralità della funzione pubblica della scuola statale, e non farla mai diventare il fanalino di coda anche con la politica dei tagli, e rispettare il ruolo sussidiario delle scuole paritarie, è un impegno che passa anche dalle scelte delle scelte delle amministrazioni locali, per fare di Varese una città in cui bambini e ragazzi in formazione si sentano
cittadini a tutti gli effetti.
Risponderemo alle esigenze delle giovani famiglie attraverso politiche volte a favorire le opportunità educative per i bambini creando nuovi posti negli asili nido e favorendo anche la nascita di micronidi sia in ambito territoriale che di lavoro, anche attraverso un lavoro comune con i soggetti del privato sociale.
Accanto al diritto allo studio tradizionalmente inteso, attiveremo politiche di sostegno per gli studenti in difficoltà, in collaborazione con la scuola ai vari gradi.
Nella Varese di oggi in cui il 12% della popolazione e formata da cittadini recente immigrazione e prevalentemente giovani, i figli dei nuovi immigrati rappresentano una quota considerevole e crescente della popolazione scolastica. La scuola e i processi formativi sono il banco di prova e la sede primaria per crescere insieme e costruire visioni e prospettive comuni. Una città che vuole guardare al proprio futuro con fiducia deve cominciare da qui. 
Varese é una città che ospita un importante centro universitario, che, a causa dei recenti provvedimenti governativi, potrebbe subire un drastico ridimensionamento. L’università non é un corpo separato dalla città, ma strumento di promozione sociale e di valorizzazione delle persone, una risorsa attorno alla quale si deve articolare parte dello sviluppo urbano e con la quale il sistema culturale cittadino provinciale deve interagire. Riconosceremo il ruolo dell’Università prevedendo politiche e interventi adeguati a partire dai servizi (dalla raggiungibilità delle sedi con i mezzi pubblici come priorità assoluta, alla accessibilità, ai parcheggi, agli alloggi per studenti) e promuovendo le attività universitarie (dalle attività seminariali ai convegni) che possono concorrere a incrementare complessivamente l’attrattività e l’immagine della città. Essere “città universitaria” è uno dei fattori della nuova idea di città. Il Comune, insieme con le altre istituzioni territoriali devono guardare con senso di responsabilità all’Università e a tutte le Istituzioni del sapere che animano la vita culturale della nostra città: per questi motivi, lavoreremo al perseguimento di rapporti più intensi e proficui. Per essere una città universitaria vanno promossi interventi edilizi che, riqualificando il tessuto urbanistico, della mobilità e ambientale della città stessa, potenzino le residenze universitarie, per attrarre studenti da fuori Varese, va promossa una “cultura dell’ospitalità”, pensando alla costituzione di convenzione tra il Comune e soggetti privati per favorire il soggiorno degli studenti che provengono da fuori sede. Riteniamo pertanto necessaria un’apposita delega assessorile dedicata all’Università al fine di costituire un tavolo permanente tra i diversi soggetti (Amministrazione comunale e Università dell’Insubria, in primo luogo) per favorire uno sviluppo condiviso dell’Università a Varese. Varese e una sua maggiore apertura alle giovani intelligenze provenienti da luoghi lontani della nostra provincia. 

VARESE CITTA’ DOVE LO SPORT E’ VISSUTO COME FATTORE DI
CRESCITA SOCIALE
Lo sport è una attività fondamentale della salute e dell’educazione, ma è anche straordinario veicolo di socializzazione e occasione per uscire dall’individualismo. L’impegno della Amministrazione comunale per lo sport sarà un ulteriore fattore di crescita sociale e di inclusione sociale, di pari opportunità e di integrazione. Ritenendo la pratica sportiva come un nuovo diritto di cittadinanza, l’attenzione sarà massima per tutte le attività, rifiutandoci di considerarne talune come “minori”, facendo nostra la definizione del termine sport del Consiglio d’Europa: “qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo delle relazioni sociali o il conseguimento di risultati nel corso di competizioni a tutti i livelli”. Facilitare queste pratiche anche a Varese è un compito da collocare tra quelli primari:
l’attività sportiva diventa fattore di inclusione sociale, di integrazione, di pari opportunità, è un antidoto per la prevenzione e la lotta contro il razzismo e la violenza.

VARESE CITTA’ SICURA PERCHE’ LIBERA
Pensiamo ad una città sicura perché libera, perché la sicurezza non è l’arroccamento in case che diventano fortini, ma espressione alta della libertà, al contrario della cultura della paura che ha alimentato un senso di insicurezza anche dove non vi sono motivi di allarme. Il compito del governo cittadino non è quello di sostituirsi al ruolo che spetta alle forze dell’ordine e alla magistratura, ma di sostenere la loro azione e impegnarsi affinché il governo centrale fornisca gli strumenti e le risorse economiche necessarie per raggiungere i livelli di efficienza e di efficacia più che mai necessari per contrastare le forme di criminalità organizzata e non. Varese sarà città più sicura quanto più avrà fiducia in se stessa e saprà risolvere le cause reali della insicurezza e del disagio sociale. Vogliamo una città libera: di vivere, di includere, di dare opportunità ad ognuno, di far crescere legami sociali e relazioni interpersonali. Vogliamo una città sicura perché piena di vita, di attività e di gente che sa frequentarsi nel rispetto dei diritti e della dignità di tutti. Una città da vivere in profondità, nella sua dimensione culturale e sociale, in cui l’identità non si difenda con l’arroccamento e la demonizzazione dell’altro, ma col confronto che nasce dalla forza delle idee e della storia.
Pensiamo ad una città sicura perché contrasta ogni forma di abuso e abusivismo, non per un’astratta osservanza del principio di legalità, ma per giustizia e rispetto nei confronti di chi le regole sa rispettarle, perché essere per la legalità significa rispettare i diritti di tutti e le regole che rendono possibile la convivenza civile. Questo richiede impegno affinché anche il carcere varesino recuperi in pieno il ruolo di luogo di rieducazione di chi è in attesa di giudizio o è gia condannato, un principio questo spesso disatteso per lo stato della struttura e i problemi di sovraffollamento. sovraffollamento, problemi che implicano un supplemento di coerenza a tutti compresa la necessità di una seria valutazione sull’identificazione di un luogo diverso, rispetto a dove è collocato ora e dove edificare un nuovo edificio.

VARESE CITTA’ CAPOLUOGO
Varese in quasi venti anni di gestione leghista ha perso il suo ruolo guida nella nostra provincia. L’asse decisionale della politica e dell’economia si è spostato al sud con grave nocumento della nostra città, ma anche con la sofferta condivisione di scelte sbagliate se non subite.
Varese deve ritornare ad esercitare il ruolo di Capoluogo di provincia avanzando proposte e progetti che esaltino la sua leadership e la sua autonomia, indicando soluzioni ai problemi dell’oggi e anticipando il futuro, sviluppando rapporti con l’Amministrazione Provinciale e la Regione uscendo dalle ambiguità e dalla subalternità attuale. La nostra idea è quella di un Comune aperto e inclusivo dentro e fuori i confini della città. La nostra idea è di una Amministrazione Comunale capace di essere guida in provincia dei processi di modernizzazione e di innovazione, di una Amministrazione capace di modernizzare e innovare l’economia e la politica. Per fare questo occorre un’altra Amministrazione.
Varese, 11 aprile 2011
Candidata Sindaco Luisa Oprandi

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