Se vogliamo che il lavoro autonomo, la microimpresa, il volontariato e il lavoro sociale, le imprese che hanno nel loro core business l’etica, la solidarietà e l’ambiente, tornino a radicarsi e trovino nuove occasioni di insediamento allora dobbiamo superare la scissione fra produttore ed abitante di un luogo. Abitante e produttore debbono riprendersi spazi di partecipazione per avere voce e ruolo nelle decisioni e contribuire a produrre un interesse comune nella definizione degli scenari di futuro. Il ruolo dell’Ente locale, in questo contesto, può essere di partner nell’individuazione e nella realizzazione della rete infrastrutturale necessaria. Facendosi carico delle domande del cosa, come, quanto e dove produrre, e fornendo risposte coerenti con il seguente principio: i beni ambientali e territoriali sono beni indivisibili e non monetizzabili, non sono mai spendibili per un interesse singolo.
Richiamando quanto detto anche in altre schede, indichiamo di seguito nuove proposte:
Servizio Idrico Integrato: difesa della pubblicità del servizio, anche all’interno del contesto d’ambito o sub-ambito, attraverso la costituzione di società costituite anche attraverso l’azionariato popolare. Le modalità di gestione del S.I.I., oltre ad impattare direttamente sulla cittadinanza per la qualità ed il costo del servizio, rappresentano un forte ed orientabile volano di intervento economico diretto sul territorio.
Casa: non si può negare l’impatto che sull’economia reale, quella delle persone che lavorano e di lavoro vivono, ha la questione delle abitazioni. Due sono le strade: la prima é quella dell’edilizia popolare, non massiva ed orientata al recupero dell’esistente, da progettare in accordo con ALER, costruttori e cooperative, l’altra é quella dell’Housing sociale per promuovere edilizia fra pubblico e privato, sia attraverso nuova edificazione che recupero di aree e immobili dismessi, partendo da una previsione di bassa redditività e quindi di finalità sociale.
Base economica: incentivazione alla costituzione di distretti e filiere di sviluppo economico attraverso il recupero e l’infrastrutturazione di aree urbane oggi residue; sostegno al recupero del “territorio” ed all’avvio di nuove attività imprenditoriali a basso impatto ambientale ed alto investimento “umano”
Progettualità di sviluppo e temi aperti:
ð Castello di Belforte: avvio di una progettualità finalizzata alla messa in sicurezza e all’uso pubblico (culturale) del comparto; sinergie con attività private operanti nel campo dei servizi culturali e turistici e con società orientate alla responsabilità sociale
ð Sacro Monte: riprogettazione di tutti gli interventi strutturali e delle modalità di fruizione pubblica della montagna, rispettandone la vocazione religiosa, allargandone la prospettiva a luogo di vita culturale, educativa, creativa e ricreativa della città e quindi esaltando le sue potenzialità turistiche
ð Impianti sportivi:
· blocco di ogni ipotesi di legame fra grande distribuzione commerciale generalista e realizzazione di strutture sportive sovracomunali,
· confronto con le società sportive professioniste sul futuro degli impianti dedicati, limitatamente all’aspetto strutturale e gestionale degli stessi, escudendo ogni facilitazione edilizia utile a integrare le risorse economiche delle società,
· individuazione delle risorse e delle modalità gestionali degli impianti sportivi sovracomunali dedicate in primo luogo allo sport non professionista ed alla ricreazione pubblica, attraverso il coinvolgimento dell’Ente Provincia e degli altri Enti Locali
· condivisione della programmazione e gestione degli impianti sportivi di base con le associazioni sportive dilettantistiche e con le scuole.
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