sabato 16 aprile 2011

Giuseppe Licata

Mi candido perchè credo che sia arrivato il momento di una nuova politica! E anche se questa è la mia prima esperienza e il primo approccio con questo mondo, penso che non ci sia modo migliore che candidarsi per cercare di cambiare in meglio le cose nella nostra città, in prima persona, e più che mai in un periodo in cui molti dei miei coetanei hanno una profonda sfiducia nel dibattito politico . Uno dei punti centrali è proprio quello di riportare le giovani generazioni verso una sempre più ampia partecipazione e condivisione  politica. Vorrei rappresentare i giovani varesini che si indignano dicendo no alla guerra,al razzismo, all'omofobia e  che hanno a cuore il proprio futuro in città e che cercano il loro spazio e che quindi desiderano i propri spazi per viverla a modo proprio.
La mia città ideale è quella che è ricca di cultura, di spazi utili alle aggregazioni giovanili ma anche una città dove sia facile studiare e dove sia possibile trascorrere il proprio tempo libero in modo sano anche per il corpo e per  la mente.
Sono attivo da circa due anni anche nelle questioni legate all'ambiente,  alla sostenibilità ambientale e alle tecnologie ambientali. Credo che una città  tecnologica e nello stesso momento vivibile riparta proprio da questo, da un nuovo modo di produrre, sfruttando energia pulita. Una città che considera il lago come risorsa turistica e non come bacino di scarico, una città che investe profondamente nella mobilità sostenibile per migliorare la qualità dell'aria . Non si può pensare di trascurare risorse come quelle ambientali con l'unico scopo di aumentare la produttività.
 La decisione di presentare la mia candidatura con Sinistra Ecologia e Libertà parte prima di tutto dalla grossa partecipazione e dal seguito giovanile  che il leader del partito ha saputo creare a livello nazionale, e quindi anche la mia, e poi da quelle tre parole che si trovano nel simbolo e che spiegano bene quali sono per me i valori su cui deve fondarsi la buona vivibilità della città. Affidiamo il futuro nelle nostre mani, non necessariamente in quelle degli altri!

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