lunedì 18 aprile 2011

Chiara Aletti

Sono nata a Milano nel 1956. Vivo a Varese dal  1965 dove ho studiato e lavoro.
Laureata in matematica, insegno alla scuola media  “A. Frank”.
Negli ultimi anni mi sono occupata di “apprendimento informale della matematica” collaborando con il dipartimento di matematica dell'Università di Milano.
Nel mio lavoro ho sempre cercato di mettere impegno e passione educativa  assumendo anche ruoli di responsabilità.
Sono fiera di provenire da una famiglia  dove ho imparato l'importanza dell'onestà, dell'accoglienza, della solidarietà e dell'amicizia, valori che ho cercato di trasmettere insieme a mio marito ai nostri quattro figli.

Perché questa candidatura?
Come già nell'esperienza del 1992 che mi ha vista impegnata nel movimento “La Rete” oggi, mi trovo spesso ad ascoltare lamentele,  disillusioni e malumori da parte di coloro che mi circondano, riguardo alla situazione politica che stiamo vivendo, sia a livello nazionale sia in ambito locale. Sfoghi e amarezza che sono anche i miei. Ho avvertito quindi il bisogno di  mettermi in gioco per realizzare ciò in cui credo. Non basta stare a guardare ed aspettare che qualcosa cambi! Credo in una società-città pulita, fatta di giardini, a misura delle persone, soprattutto bambini e anziani e non organizzata in funzione esclusivamente dell’automobile; credo in una città amica,  accogliente e solidale, dove nessuno si senta escluso e dove le decisioni importanti vengano condivise con la gente e non imposte; credo in una città che non consideri la cultura e la scuola una spesa, ma ne faccia il suo fiore all’occhiello, una scuola dove si possa andare per crescere e non solo per prendere voti, dove si possa lavorare serenamente, senza dover lottare ogni giorno per difendere anche solo l’esistente.
Credo in tutto questo e in molto altro ancora e ho trovato nel programma di Sinistra Ecologia Libertà e nelle persone che in questi giorni sono impegnate nella realizzazione del progetto “VARESE FUTURA” una condivisione con questi miei ideali. Sono felice di tutto questo perché mi fa sentire  meno sola e riaccende la speranza che un’altra Varese è possibile. 

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