Sinistra Ecologia Libertà circolo di Luino è decisamente preoccupata per l’avvenuta
omologazione tra le dicerie padane e quelle ticinesi sul lavoro estero apparse in questi
giorni sui quotidiani.
Per evidenti ragioni strumentali il pensiero leghista padano individua nella crisi
occupazionale italiana, loro direbbero padana, un colpevole: il lavoratore straniero;
stranamente però sembra ignorare che una parte consistente del suo “popolo”, oltre
45.000 cittadini italiani (frontalieri) con altrettanti annuali o domiciliati (stabili o che entrano
il lunedì ed escono il venerdì), purtroppo si trovano nelle stesse condizioni per evidenti
ragioni di carenza di lavoro e sono costretti ad operare nel vicino Ticino.
Sparlando in continuazione la Lega Nord non capisce che il pensiero, soprattutto quello
banale e superficiale, corre e non si ferma alle frontiere, ma anzi con grande velocità va a
contaminare negativamente il pensiero altrui mettendo a rischio, irreversibilmente, il “suo
popolo”.
Noi ci chiediamo come farà un giorno la Lega Nord a giustificare, ai lavoratori padani
frontalieri e non, che questo comportamento dello “sparlare” serve solo per cercare di
consolidare il suo potere partitico e che inevitabilmente la porterà a trovarsi in chiara
difficoltà quando dovrà garantire soluzioni alternative per il mantenimento delle loro
famiglie.
È certo che la “veloce contaminazione” non potrà fare altro che ridurre la possibilità di
rinnovare i vecchi permessi di lavoro oltre al fatto che non ne rilasceranno di nuovi.
Il nostro territorio “luinese” subirebbe un’evidente involuzione economica e sociale,
probabilmente incomprensibile per coloro che non sanno fare altro che banalizzare la
realtà.
È evidente che il problema non è nella quantità di offerta dei posti di lavoro, ma nella sua
qualità al ribasso determinata da un maggior sfruttamento della forza lavoro.
È nei contratti di lavoro incontrollabili, sempre più precari, volutamente lasciati sempre più
alla gestione di piratesche agenzie di lavoro che stanno facendo scuola anche nel mondo
del lavoro indeterminato.
La Lega deve capire che per difendere il “suo popolo” dovrebbe richiedere l’applicazione e
il controllo dei contratti collettivi sia in Padania come in Ticino; è solo alzando la qualità del
lavoro che si può mettere in campo quel sistema virtuoso che di per sé aiuterà a
armonizzare l’occupazione e non la sconsiderata e tanto voluta liberalizzazione: il capitale
cerca il profitto a tutti costi non l’umanizzazione questo lo insegna la storia.
Sinistra Ecologia Libertà circolo di Luino ritiene indispensabile che i frontalieri luinesi si
riuniscano in coordinamento e prossimamente chiederà ai sindacati, ai partiti presenti sul
territorio e al Partito Socialista Ticinese di incontrarsi, a Luino, in una pubblica assemblea
per imporre un atto di responsabilità alle forze politiche incapaci di reagire di fronte a
questo imbarazzante e alterato pensiero politico che cavalca la Lega Nord e in parte il
PDL.
Non sempre il “c’è lo duro”, vince, ma attecchisse sulle deboli culture e sull’insufficienza
del popolo non solo Padano (vedi il ricatto Fiat a Pomigliano), dove la maggior parte dei
politici stanno con la Fiat, perché sostengono che il mondo del lavoro sta cambiando (e
con esso anche le coscienze); forse un giorno dovremmo riflettere che non è il lavoro in sé
che cambia ma è questo modo di pensare e accettare la vita che fa cambiare il lavoro.
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