lunedì 5 luglio 2010

Il colore verde rende il muro trasparante

Abbiamo letto tutti gli articoli polemici e oggi risolutivi riguardanti il “muro” del parco a
lago di Luino a cui, con ragione, sino ad oggi non abbiamo voluto contribuire, salvo alla
presentazione del progetto, perché ritenevamo inevitabile la loro strumentalizzazione da
parte dei diversi attori politicamente e economicamente schierati nel nascente comitato;
adesso però, a giochi politici avvenuti, non possiamo non intervenire di fronte a delle
proposte ufficiali che non fanno altro che disarmare le aspettative e che, oltretutto,
sembrano dimenticarsi, o ignorare, l’oggetto “ideologizzato” della contesa: il muro.
L'errore volutamente commesso, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è stato quello di non
aver affrontato, prima di iniziare la progettazione, un necessario studio strategico, per
l’intera città; uno studio di localizzazione, definitiva, delle aree parcheggio; localizzazioni
che dovevano “generarsi” attraverso un cambiamento del pensiero nei riguardi della città;
pensiero che ci pare mancasse prima e che manca tutt’ora visto che si continua
imperterriti a decentrare il problema, spostandolo dalle forme di governabilità strutturali
verso (ri)soluzioni oggettive e temporanee di sola e presunta soddisfazione economica.
È preoccupante sentire che si vogliono spendere ulteriori soldi per sanare un errore che
errore rimane: la localizzazione di circa cinquanta posteggi.
La soluzione del simpatico Picconatore non è altro che un confermare e peggiorare
l’errore che, non era certamente la vista o la prospettiva sul lago, era quell’assurda
parziale destinazione a parcheggio che andava a compromettere, definitivamente, una
possibile e futura unitarietà “pedonale” della passeggiata a lago (ma su questo molto è già
stato scritto e detto nella fase progettuale, purtroppo ignorato sia dagli amministratori che
dai “disubbidienti cittadini”).
La soluzione anticipata, dall’Assessore, sui giornali (brutta abitudine) sembra però
condannarci definitivamente ad un aumento ulteriore di cemento, per l’invenzione della
“piazzetta pedonale”, e alla evidente riconferma dell’ignobile destinazione a posteggio;
condizione che a questo punto, visto l’appesantito investimento finanziario, non riuscirà più
a giustificare e garantire il suo futuro spostamento e smantellamento infrastrutturale a cui
anche la precedente amministrazione sembrava essersi convinta, dichiarandone la sua
provvisorietà.
Ma, buon Dio, è così difficile decidere, definitivamente, di eliminare questo “pergolato”
visto che già si prevede di rimuoverlo per abbassarlo di circa un metro?
Oltretutto è un “pergolato”, fuori scala, ciclopico, sicuramente sovradimensionato tanto da
suggerire la portata di piazzette pedonali e per i più fantasiosi, magari, un palazzo a più
piani.
Noi suggeriamo, con la massima responsabilità, di accantonarlo insieme alle lamiere
forate, anche queste pagate dai cittadini di Luino, per utilizzare il tutto in qualche prossima
costruzione luinese: anzi proponiamo che si indica un concorso pubblico per il loro
recupero.
Noi proponiamo, semplicemente, di sostituirlo con una semplice piantumazione come
mascheratura dell’errore: perché di questo si tratta di mascheratura di un errore
urbanistico che speriamo possa essere temporaneo.
Purtroppo l’Amico Picconatore continua, peggiorando, e commettendo lo stesso errore dei
suoi predecessori, insistendo ad utilizzare la forma della comunicazione politica e non
ricercando strumenti di partecipazione capaci di introdurre a nuove forme di
co-progettazione più idonea a dei casi sensibili come questo: (…) appena si arriverà alle
prime certezze progettuali, fanno sapere dal Comune, informeremo subito la popolazione
(…).
La popolazione non vuole più essere solo informata, vuole essere coinvolta anche nella
reale progettazione visto le incoerenti soluzioni; era qui che l’assessore poteva
differenziarsi dai suoi predecessori, sempre di centro-destra, pensando e cercando di
elaborare nuove forme di partecipazione.
Non è più sostenibile amministrare attraverso la sola comunicazione, soprattutto quando
non si riesce a far altro che proporre soluzioni incoerenti che, purtroppo, contribuiscono
solo nell’aumentare i costi del risanamento (accidenti paliamo già di risanamento prima
ancora di aver completato l’opera); a meno che non si dica, esplicitamente, che esistono
pressioni in loco, a noi sconosciute, per eventuali parcheggi che si devono soddisfare; ma
allora dobbiamo essere consapevoli che, oltre ad andare a compromettere le casse
comunali, si va a compromettere l’impianto organico che una città come Luino dovrebbe
avere.
Ci aspettiamo che anche per l’autosilo, messo nel bilancio triennale appena presentato,
localizzato in pieno centro città ci sia un dovuto e opportuno coinvolgimento della
popolazione; solo così potremo evitare l’ennesimo e irreversibile errore; speriamo che la
lezione di anticipare le decisioni, sbagliando l’agenda degli interventi soprattutto nella
tempistica, possa aver insegnato come ci si deve comportare e magari capire che la
responsabilizzazione dei cittadini può anche avviare verso soluzioni alternative disponibili
a fare “ulteriori” sacrifici.

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