Laura Boldrini è stata proclamata Presidente della Camera: è la terza donna della storia repubblicana a ricoprire questa carica, dopo Nilde Iotti (1979-1983) e Irene Pivetti (1994-1996). Insieme con l'elezione alla Presidenza del Senato di Piero Grasso - uno dei simboli dell'impegno dello Stato contro la mafia - credo che il voto della Camera e del Senato costituiscano un segno di inequivocabile cambiamento per la politica italiana, che mostra di reagire con responsabilità davanti alla protesta degli elettori, e con determinazione davanti alla vaghezza o all'infelicità di ipotesi dettate dell'inesperienza o dallo strategismo di alcuni eletti. Laura Boldrini Presidente della Camera significa che la "casa della buona politica" ha ricominciato ad ascoltare le richieste dei cittadini: il nucleo tematico del discorso inaugurale della sua presidenza è una risposta puntuale a tutto ciò che, in un crescendo di frustrazione, essi avevano osato chiedere, senza particolari riscontri, fino ad esprimere il proprio malessere attraverso il risultato del voto.
La neo Presidente ha parlato a tutti gli interlocutori mancati del
centrosinistra nel corso dell'ultima campagna elettorale. Li ha nominati
quasi facendo un appello, tanto più emozionante di quello delle chiame
di venerdì e sabato; ma con altrettanta precisione, anche se l'ordine
non è alfabetico ma è un climax discendente (o ascendente, se
consideriamo una scala di rabbia) verso le miserie di un Paese che ha
chiesto a gran voce di cambiare e che, da oggi, sta effettivamente
cambiando. Laura Boldrini si è rivolta a chi ha "perduto certezze e
speranze"; a una generazione "che ha smarrito se stessa", che "porta i
propri talenti lontano dall'Italia"; alle donne che "subiscono violenza
travestita da amore", ai tanti detenuti "che vivono una condizione
disumana e degradante"; a chi "ha perso il lavoro e non lo ha mai
trovato", alle "vittime del terremoto e a chi subisce gli effetti della
scarsa cura del nostro territorio"; ai "pensionati che hanno lavorato
tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti"; ai morti "per
mano mafiosa", ai morti "senza nome che il nostro Mediterraneo
custodisce".
Il discorso ha suscitato immediate reazioni nell'opinione pubblica
(che sui social media non ha pietà per nessuno, ma all'occorrenza
dimostra di saper tessere elogi sinceri), mutando in 15 minuti
l'immagine di un luogo delle istituzioni che non era così carico di
dignità da almeno 15 anni. Anche il
candidato alla presidenza della Camera espresso dal Movimento 5 Stelle, Roberto Fico, è sceso dai banchi alti dell'aula di Montecitorio, per cercare la neo presidente e complimentarsi vivamente con lei.
candidato alla presidenza della Camera espresso dal Movimento 5 Stelle, Roberto Fico, è sceso dai banchi alti dell'aula di Montecitorio, per cercare la neo presidente e complimentarsi vivamente con lei.
Ha scritto bene il giornalista Rai Angelo Figorilli, uno che, essendo
stato corrispondente da Kabul e Baghdad, sa quel che twitta quando
immagina: Applausi si sentono anche dal Kossovo, dal Darfur, dal mare
mediterraneo. Evviva #boldrinipresidente Come le parole della prima
benedizione di Papa Francesco, anche quelle di Laura Boldrini arrivano
alla loro platea come se arrivassero da lontano, ma toccandola
nell'intimo. Il Presidente della Camera ha una fiducia disarmante nel
proprio lavoro, quando dice di conoscere bene gli ultimi e di poterli
condurre tra i primi, fino a sedere idealmente sulla sua poltrona. Tra
tante cose belle e semplici che si possono dire di Laura Boldrini, ce
n'è una
ancora più semplice e più bella delle altre: io credo che dica semplicemente la verità.
ancora più semplice e più bella delle altre: io credo che dica semplicemente la verità.
Verità, dettata dall'esperienza tra i deboli, nell'affermare che la
politica deve tornare un servizio svolto nella trasparenza; verità
quando non nega che la politica deve essere prima di tutto una passione,
vissuta con gli slanci della dignità. Per questo continuando a pensare
che la ricostruzione del Paese deve cominciare dalla scelta di persone
capaci di segnare una forte discontinuità, credo che Laura Boldrini
potrebbe essere il Presidente del Consiglio di quello che ho definito un
governo costituente.
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