lunedì 12 marzo 2012

Il PD non si divida sui diritti

Mi auguro che il PD non si divida ma sia netto e determinato sui diritti delle coppie omosessuali.
Ciò che conta veramente è che i diritti di tutte le coppie legate da un rapporto affettivo e d'amore siano gli stessi, a prescindere dal genere di chi ne fa parte. Qualsiasi altra visione è datata, mentre resta il fatto che il nostro paese non si è ancora dotato di una legge che riconosca questa parità e la renda concreta. Ben diverso è quanto accade nel resto d'Europa, dove ben 20 paesi, dal Portogallo, alla Finlandia, dalla Francia alla Germania, alla cattolicissima Irlanda e alla Slovenia, hanno adottato normative che garantiscono e tutelano i diritti di tutte le coppie, comprese quelle omosessuali.
Pochi giorni fa, le parole di Angelino Alfano sui matrimoni gay ci hanno riportato indietro ai periodi più bui del secolo scorso e hanno confermato, se ce n'era il bisogno, la visione profondamente retrograda del PdL, facilmente orientata a guardare alla donna come ad un oggetto e agli omossessuali come persone di serie B. 
Per fortuna, la maggior parte degli italiani non si riconosce in questo punto di vista ma ritiene di far parte a pieno titolo dell'Europa, dove i diritti delle persone sono tutelati a prescindere dal genere, dall'orientamento sessuale, così come dalla nazionalità o dal credo religioso
Questa è la società che il centro sinistra riformista potrà costruire nel 2013 quando il nostro paese si sarà liberato, anche culturalmente, dell'ombra dell'epoca Berlusconi. Alfano parla ancora ad una parte della società conservatrice e minoritaria, non più in sintonia con l'Italia di oggi e con il resto d'Europa.
Un paese che possa dirsi civile è un paese dove tutti hanno pari diritti, non dove ci sono diritti speciali per alcuni. E' evidente che questa non è l'opinione del segretario del PdL e fa bene a chiarire il suo pensiero così gli italiani potranno scegliere a ragion veduta.

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