martedì 17 gennaio 2012

Le lezione di Milano

di Antonio Cianciullo - La Repubblica

Il debutto a Milano della congestion charge ha funzionato. Cinque euro d’ingresso e all’interno della Cerchia dei Bastioni il traffico è diminuito del 33 per cento. E’ un dato significativo che mostra come l’inquinamento urbano non sia una malattia incurabile: sono i medici pavidi ad allontanare la guarigione.
La paura che finora ha paralizzato i decisori politici è stata motivata dal presupposto di un ampio consenso popolare attorno al dominio incontrastato dell’auto.

Un dominio che ha prodotto enormi problemi (spazio occupato, rumore prodotto, incidenti, congestione, inquinamento dell’aria) ma si è configurato come l’unica opzione in una situazione in cui il mezzo pubblico è stato mortificato e privato di ogni efficacia.
Oggi il quadro degli umori sembra cominciare a cambiare. La stima dell’Organizzazione mondiale di sanità, che ha calcolato in più di 8 mila morti l’anno nelle 13 principali città italiane il costo causato dalle polveri sottili, ha fornito la misura del prezzo che stiamo pagando, visto che il traffico è, in quasi tutte le grandi aree urbane, il maggiore responsabile dell’emissione di PM10 (che può essere abbattuta solo con interventi su ampia scala).
Inoltre, nei paesi in cui la politica si misura sulle questioni concrete più che sulle formule astratte, la battaglia per un uso corretto dell’automobile – come scelta all’interno di un pacchetto di opzioni che comprenda un trasporto pubblico decoroso e la possibilità di muoversi a piedi e in bici – ha guadagnato punti. Ad esempio a Stoccolma, capitale verde d’Europa 2010, il partito pro aria pulita nel 2007 ha vinto un referendum che ha portato alla creazione di un’area di road pricing grande 24 chilometri quadrati.
In quest’area il controllo degli accessi è completamente automatizzato e agli automobilisti che scelgono di entrare viene addebitato il ticket d’ingresso con un sistema simile al nostro telepass. Il risultato è che il bilancio dell’iniziativa è saldamente attivo e con questi fondi si alimentano scelte a favore del trasporto pubblico, che funziona come un orologio. Il traffico diminuisce, lo smog cala, le emissioni serra scendono. Un miglioramento su tutti i fronti.
Con l’esperimento di Milano l’Italia ora prova a entrare in Europa anche sotto il profilo della capacità di gestione della mobilità urbana. E’ un bel test. Speriamo faccia scuola.

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