lunedì 16 gennaio 2012

La nemesi del Rutto Padano

di Pino Corrias  - Il Fatto Quotidiano


Proprio come il trucido Stalin cancellava la faccia di Trotsky dalle fotografie ufficiali del partito, così l’inconsapevole Umberto Bossi prova a cancellare la voce, la faccia e persino i comizi di Bobo Maroni che lo contesta. Non sa immaginare altre vie d’uscita dal buco nero in cui si è cacciato.
Leninista a sua insaputa, il vecchio Bossi ha assimilato le peggiori lezioni politiche. Ha creduto, come D’Alema, di incartare Berlusconi sfruttandone la scia e finendo incartato. Ha masticato il peggio della democrazia cristiana dei Pomicino, dei Mastella, con il risultato di uguagliarne la voracità per il potere, i posti, i privilegi, compreso quello di piazzare i figli, i parenti, le amanti, e sempre i servitori più sciocchi.
Ha fallito in ogni intrapresa, la banca, la tv, il giornale, gli investimenti immobiliari. Ha trasformato la sua dote politica nella sua versione peggiore: la difesa della identità è diventata razzismo, la sua matrice popolana si è guastata in risentimento sociale. Ha iniziato nel nome di Cattaneo, si ritrova appaiata a quello di Nick Cosentino.
Non basterà decolorare Maroni per fermare il vento che va caricando l’imminente nemesi di un gigantesco rutto padano.

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