Leggo con soddisfazione della presa di posizione di Susanna Camusso a nome della CGIL in vista del dibattito sulla riforma del mercato del lavoro sul tavolo del ministro Fornero; la precarietà come punto di partenza.
Non per dare ragione alla nota sull'argomento di Eugenio Scalfari (qui la risposta della stessa Camusso), ma personalmente sostengo da tempo sia giunto il momento di sostenere concretamente chi ha pagato più duramente il prezzo della crisi.
E che pure una mano agli altri l'hanno data. Si sono presi le manganellate e le reprimende degli scandalizzati di sinistra che lo sono molto meno quando le violenze arrivano da categorie più protette. Che sono sempre nel cuore, ma che al momento di siglare gli accordi vengono sacrificati al grido di "niente guerra tra i poveri".
E che pure una mano agli altri l'hanno data. Si sono presi le manganellate e le reprimende degli scandalizzati di sinistra che lo sono molto meno quando le violenze arrivano da categorie più protette. Che sono sempre nel cuore, ma che al momento di siglare gli accordi vengono sacrificati al grido di "niente guerra tra i poveri".
Per farvi un'idea, qui potete scaricare il sunto delle proposte sul tavolo del Ministero.
E qui la linea della BCE, che fa malissimo il mestiere di Banca Centrale, e forse per questo si diletta di diritto del lavoro e di welfare.
Fuori da detto tavolo, (e non capisco perchè) ecco un decalogo dei precari.
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