mercoledì 7 dicembre 2011

Nichi Vendola - Intervenire sulle ricchezze

Ci vuole più equità: lo ha detto una parte della Chiesa, lo ha detto una parte del Parlamento, lo dicono i sindacati. Allora credo che equità significhi non tirare le orecchie a qualche ricco che uno incontra per strada. Equità significa intervenire radicalmente sulla struttura della ricchezza. In questo Paese o si dice patrimoniale e si interviene sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari, oppure è davvero difficile credere che un pensionato a 850-900 euro al mese, che ha un cumulo di bollette per le quali deve decidere a cosa rinunciare dei suoi diritti, debba anche sobbarcarsi il costo di questa manovra. Per me è inaccettabile.

Se l’Italia è a rischio di collasso  questo è avvenuto anche perché negli ultimi 30 anni tanta parte della ricchezza è stata trasferita dal lavoro dipendente alla rendita. I ricchi sono diventati molto più ricchi, i poveri sono diventati più poveri ma anche  il ceto medio si è visto progressivamente sbalzare dai propri standard di vita e di reddito.
Invito poi  il cavaliere Berlusconi  a non fare  il furbo mentre dice che  Monti deve mettere la fiducia: con una maggioranza del 90% del Parlamento non c’è nessuna ragione per mettere la fiducia. C’è la possibilità, invece, che il Parlamento e le forze politiche si assumano la responsabilità di cambiare in meglio la manovra di Monti, di alleggerire il carico che è sulle spalle dei ceti medio-bassi e di appesantire strutturalmente il carico verso i ceti possidenti: io questo chiedo. Dovremmo poi smetterla di dire Europa  quando alludiamo alla signora Merkel o a Sarkozy e dovremmo ricordarci che c’è un’Europa governata al 90% dalla destra. In tutta Europa ci sono solo due governi di centrosinistra: in Austria e in Danimarca. Per il resto sono tutti governi di destra che sono corresponsabili della crisi e hanno oggi una ricetta che per me è veramente angosciante e che va denunciata: per risolvere la crisi bisogna abbattere il welfare. Cioè - per affrontare i problemi del debito pubblico, per il contenimento del debito pubblico, bisogna tagliare le tutele sociali, diminuire i redditi, intervenire in maniera feroce sulla qualità della vita di milioni di persone in un’Europa che già oggi conta 80 milioni di poveri, 25 milioni di bambini in Europa sono poveri.
L’Europa per me non è né la signora Merkel, né Sarkozy, ma sono i 25 milioni di bambini poveri che avrebbero bisogno di un’Europa migliore di quella che oggi va di scena.

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