Sinistra Ecologia Libertà di Varese, per affrontare adeguatamente le prossime elezioni comunali, propone un percorso all’insegna della partecipazione e della trasparenza, evitando di passare i prossimi mesi in conciliaboli riservati e nell’incertezza sulle scelte.
Ai partiti del centrosinistra compete di fare il primo passo, con spirito aperto e senza chiusure pregiudiziali, assumendo l’impegno di realizzare il massimo del coinvolgimento possibile di quanti (partiti, associazioni, movimenti, singoli cittadini) sono disponibili ad impegnarsi in un progetto di alternativa al leghismo e al centrodestra. L’esito di questo coinvolgimento dipenderà dalle scelte che si faranno nei prossimi mesi. I successi come le sconfitte, in politica come nella vita, non sono figli del caso. Dipendono dalla capacità di mobilitare entusiasmo, identità, persone, energie e competenze.
La sfida che ci attende non ammette dunque né l’attendismo, né l’improvvisazione di quanti danno per persa la partita prima ancora di cominciarla. Occorre invece impegnarsi a lavorare sodo e con modalità opposte a quelle praticate finora. Non vanno ripetuti gli errori del passato, in primis quello di pensare che si possa tirar fuori dal cilindro all’ultimo minuto un aspirante sindaco per mettere tutti di fronte al fatto compiuto. Anche questi meccanismi hanno contribuito a far crescere tra molti elettori del centrosinistra indifferenza e abbandono.
Una coalizione ampia e coesa, all’altezza del compito, non si realizza affidandosi al caso, ma aprendo da subito il confronto sui contenuti e definendo, fin da ora, tempi e modalità di svolgimento di primarie per la scelta del/la candidato/a sindaco. Noi pensiamo che le primarie vadano fatte in tempo utile e garantendo un confronto alla pari e solidale tra quanti/e vorranno misurarsi. Le primarie sono uno strumento importante che, se gestito oculatamente, può portare a una straordinaria occasione di impegno e partecipazione, di coinvolgimento ampio, di verifica preventiva dell’indirizzo politico e programmatico della coalizione. Le primarie possono e devono diventare la prova generale della sfida che seguirà e l’attuazione di un metodo partecipativo aperto al confronto, un confronto vivo, a viso aperto, da cui prenda corpo e credibilità lo stesso programma di governo per Varese.
Dobbiamo offrire una svolta alla nostra Città.
La Lega governa Varese da ormai un ventennio. Si tratta di un tempo lunghissimo, tanto ricco di promesse di cambiamento quanto povero di risultati. I problemi sono rimasti quelli di sempre anzi in molti casi si sono aggravati e nessuno può obiettivamente sostenere che la città di oggi sia migliore di quella di 20 anni fa.
Tra i cittadini si avverte una sensazione diffusa di smarrimento e forte preoccupazione per il futuro. L’insicurezza vera è prima di tutto sociale, è culturale prima ancora che economica. A questo malessere la Lega non ha saputo dare risposte concrete, anzi ha nascosto le proprie incapacità giocando spregiudicatamente la carta del “nemico esterno” o autoproclamandosi partito dell’ordine e della sicurezza.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una città ripiegata su se stessa, priva di un progetto di futuro, assillata dai problemi di sempre: il lavoro, l’ambiente, la casa, i trasporti, i servizi. Una città in cui si parla spesso di infrastrutture e gradi opere, mentre sui bisogni primari dei cittadini trionfa il mutismo.
Noi pensiamo che per costruire l’alternativa al leghismo e al berlusconismo, anche nella sua variante locale, si debba ripartire da qui. Il punto essenziale non é la “semplice” creazione di un blocco tra quanti intendono contrastare Lega e PdL, ma la costruzione di una alternativa politica e programmatica riconoscibile e convincente.
Noi pensiamo che si debba rovesciare l’ordine delle priorità e ricominciare dalle domande essenziali che provengono dalle condizioni materiali di vita dei cittadini, a maggior ragione in tempi come questi in cui la limitatezza delle risorse, e non solo finanziarie, si manifesta in tutta la sua crudezza.
Siamo all’interno di una crisi economica e finanziaria che aggrava il quadro locale e mette a nudo l’impotenza di una destra che pensava di risolvere tutto affidandosi al mercato, mentre le misure imposte dal loro Governo, oltre che svelare l’inganno delle tante chiacchiere federaliste (e l’illusorietà di fronteggiare la crisi chiudendosi ciascuno a casa propria), ripropongono logiche antiche facendo pagare i costi agli stessi di sempre: i lavoratori dipendenti, i giovani, le donne i pensionati.
Altro che “centralità del territorio”. La crisi agisce sui soggetti sociali, sugli uomini e le donne in carne e ossa, e colpisce selezionando in base alle condizioni sociali dei cittadini e non certo per i territori in cui risiedono.
L’alternativa per Varese va costruita misurandosi apertamente su questi temi.
Noi di Sinistra Ecologia Libertà siamo pronti, in piena autonomia, a fare la nostra parte per contribuire all’avvio di un processo di innovazione politica e culturale capace di delineare un volto nuovo per la Varese di domani.
Ai partiti del centrosinistra compete di fare il primo passo, con spirito aperto e senza chiusure pregiudiziali, assumendo l’impegno di realizzare il massimo del coinvolgimento possibile di quanti (partiti, associazioni, movimenti, singoli cittadini) sono disponibili ad impegnarsi in un progetto di alternativa al leghismo e al centrodestra. L’esito di questo coinvolgimento dipenderà dalle scelte che si faranno nei prossimi mesi. I successi come le sconfitte, in politica come nella vita, non sono figli del caso. Dipendono dalla capacità di mobilitare entusiasmo, identità, persone, energie e competenze.
La sfida che ci attende non ammette dunque né l’attendismo, né l’improvvisazione di quanti danno per persa la partita prima ancora di cominciarla. Occorre invece impegnarsi a lavorare sodo e con modalità opposte a quelle praticate finora. Non vanno ripetuti gli errori del passato, in primis quello di pensare che si possa tirar fuori dal cilindro all’ultimo minuto un aspirante sindaco per mettere tutti di fronte al fatto compiuto. Anche questi meccanismi hanno contribuito a far crescere tra molti elettori del centrosinistra indifferenza e abbandono.
Una coalizione ampia e coesa, all’altezza del compito, non si realizza affidandosi al caso, ma aprendo da subito il confronto sui contenuti e definendo, fin da ora, tempi e modalità di svolgimento di primarie per la scelta del/la candidato/a sindaco. Noi pensiamo che le primarie vadano fatte in tempo utile e garantendo un confronto alla pari e solidale tra quanti/e vorranno misurarsi. Le primarie sono uno strumento importante che, se gestito oculatamente, può portare a una straordinaria occasione di impegno e partecipazione, di coinvolgimento ampio, di verifica preventiva dell’indirizzo politico e programmatico della coalizione. Le primarie possono e devono diventare la prova generale della sfida che seguirà e l’attuazione di un metodo partecipativo aperto al confronto, un confronto vivo, a viso aperto, da cui prenda corpo e credibilità lo stesso programma di governo per Varese.
Dobbiamo offrire una svolta alla nostra Città.
La Lega governa Varese da ormai un ventennio. Si tratta di un tempo lunghissimo, tanto ricco di promesse di cambiamento quanto povero di risultati. I problemi sono rimasti quelli di sempre anzi in molti casi si sono aggravati e nessuno può obiettivamente sostenere che la città di oggi sia migliore di quella di 20 anni fa.
Tra i cittadini si avverte una sensazione diffusa di smarrimento e forte preoccupazione per il futuro. L’insicurezza vera è prima di tutto sociale, è culturale prima ancora che economica. A questo malessere la Lega non ha saputo dare risposte concrete, anzi ha nascosto le proprie incapacità giocando spregiudicatamente la carta del “nemico esterno” o autoproclamandosi partito dell’ordine e della sicurezza.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una città ripiegata su se stessa, priva di un progetto di futuro, assillata dai problemi di sempre: il lavoro, l’ambiente, la casa, i trasporti, i servizi. Una città in cui si parla spesso di infrastrutture e gradi opere, mentre sui bisogni primari dei cittadini trionfa il mutismo.
Noi pensiamo che per costruire l’alternativa al leghismo e al berlusconismo, anche nella sua variante locale, si debba ripartire da qui. Il punto essenziale non é la “semplice” creazione di un blocco tra quanti intendono contrastare Lega e PdL, ma la costruzione di una alternativa politica e programmatica riconoscibile e convincente.
Noi pensiamo che si debba rovesciare l’ordine delle priorità e ricominciare dalle domande essenziali che provengono dalle condizioni materiali di vita dei cittadini, a maggior ragione in tempi come questi in cui la limitatezza delle risorse, e non solo finanziarie, si manifesta in tutta la sua crudezza.
Siamo all’interno di una crisi economica e finanziaria che aggrava il quadro locale e mette a nudo l’impotenza di una destra che pensava di risolvere tutto affidandosi al mercato, mentre le misure imposte dal loro Governo, oltre che svelare l’inganno delle tante chiacchiere federaliste (e l’illusorietà di fronteggiare la crisi chiudendosi ciascuno a casa propria), ripropongono logiche antiche facendo pagare i costi agli stessi di sempre: i lavoratori dipendenti, i giovani, le donne i pensionati.
Altro che “centralità del territorio”. La crisi agisce sui soggetti sociali, sugli uomini e le donne in carne e ossa, e colpisce selezionando in base alle condizioni sociali dei cittadini e non certo per i territori in cui risiedono.
L’alternativa per Varese va costruita misurandosi apertamente su questi temi.
Noi di Sinistra Ecologia Libertà siamo pronti, in piena autonomia, a fare la nostra parte per contribuire all’avvio di un processo di innovazione politica e culturale capace di delineare un volto nuovo per la Varese di domani.
Direi che non ci siamo!
RispondiEliminaLo scorso 7 Luglio ho scritto, all'indirizzo di Sinistra Ecologia e Libertà di Varese, l'email che copio in fondo a questo messaggio. A distanza di cinque giorni non ho ancora ricevuto una risposta.
Forse sono ancora legato al vecchio modo di fare politica che consiste innanzi tutto nel costruire una rete di persone capace di impegnarsi nel territorio su problemi concreti.
Invece scopro l'esistenza di un blog pieno di lunghi comunicati che nessuno legge (come dimostra l'assenza assoluta di commenti).
Pensavo di tornare a impegnarmi attivamente in politica e di farlo prendendo contatto con Sinistra e Libertà.
Questa autoreferenzialità mi sta facendo pensare che, forse, non è questo il canale più congeniale al mio modo di vedere la politica. Spero di essere smentito nei prossimi giorni e, per questo, lascio ancora una volta il mio indirizzo email:
giannigeraci@gmail.com
Cordiali saluti
Gianni Geraci
Testo della lettera inviata il 7 Luglio scorso.
Mi chiamo Gianni Geraci, ho 51 anni e ho fatto politica attiva tra il 1984 e i primi anni '90 all'interno della Democrazia Cristiana. Sono stato iscritto al Partito Popolare fino al 1998 quando ho restituito la tessera.
Da quella data ho continuato a seguire con attenzione le iniziative che sono nate nel centro sinistra italiano, ho però sempre scelto di non farmi coinvolgere anche perché nel frattempo ho iniziato a impegnarmi in maniera sempre più attiva all'interno di un'associazione di volontariato che propone, nella città di Milano, momenti di riflessione e di confronto su Fede e omosessualità.
Da qualche tempo sto seguendo con interessa il vostro movimento e adesso ho deciso di chiedervi di entrare in contatto con voi. VI chiedo pertanto di darmi uno o più contatti nell'alto varesotto dove risiedo in maniera di poter riprendere quell'impegno che vent'anni fa, avevo abbandonato.
Cordiali saluti
Gianni Geraci