lunedì 7 giugno 2010

Bozza documento Assemblea provinciale SEL

Gli uomini e le donne che compongono Sinistra Ecologia Libertà in provincia di Varese ribadiscono il fatto di aver compiuto una scelta irreversibile per la costituzione del nuovo soggetto politico della Sinistra italiana.
In Sinistra Ecologia Libertà confluiscono le anime del socialismo europeo, del comunismo italiano, dell’ambientalismo, dell’associazionismo e dei movimenti di impegno civile e sociale.
Sinistra Ecologia Libertà quindi pur essendo una forza politica giovane, per quanto riguarda la sua costituzione, ha già una lunga storia politica, di valori e di riferimenti con cui rapportarsi e a cui fare riferimento.
Da vent’anni la Sinistra ha perso il rapporto con il paese, con le persone che costituiscono il corpo sociale di questa nazione e non riesce a proporre soluzioni proprie ed originali, ma purtroppo rincorre in modo semplicistico i temi propri dell’avversario politico.
In Lombardia la situazione è resa ancora più drammatica poiché la Lega e il leghismo, in questi anni, sono stati sottovalutati credendo che questa forza politica e il suo metodo d’azione sarebbero stati ricondotti in un alveo costituzionalmente e politicamente corretto.
Il progetto federalista della Lega non è altro che rinchiudersi sempre di più nel proprio territorio. La ricchezza prodotta da una città, da una provincia, da una regione deve rimanere in quella città, in quella provincia in quella regione. La solidarietà nazionale viene scalzata dall’individualismo delle istituzioni attraverso il quale oggi ampie zone del paese dovrebbero essere private degli aiuti necessari allo sviluppo.
Se dovesse passare la linea leghista l’Italia si troverebbe nei fatti divisa in due con un divario destinato a crescere.
Solo un anno fa la Lega indicava il ritorno al modello delle gabbie salariali riproponendo un esempio di diseguaglianza fra lavoratori e lavoratrici che credevamo ormai appartenere al passato e non più proponibile.
La Lega ha bisogno, per la sua politica, di trovare il nemico esterno alla comunità di riferimento. Fino agli anni ’90 il nemico era rappresentato dai meridionali mentre oggi l’avversario è l’immigrato. Sul piano istituzionale la Lega pur essendo al Governo del paese e occupando importanti ministeri e postazioni chiave è percepita, sul territorio, come una forza di lotta pronta a rappresentare le istanze del luogo.
Sinistra Ecologia Libertà in primo luogo deve essere capace di rendere esplicite le continue contraddizioni esistenti nella Lega, una forza che negli ultimi anni ha occupato innumerevoli posti di comando nelle istituzioni, nelle società controllate dal pubblico e negli enti pubblici.
In secondo luogo dobbiamo avere un progetto di governo del territorio a cominciare dai comuni più piccoli, per passare ai grandi centri fino ad arrivare alla Regione, allo Stato e all’Europa.
Il processo di buona amministrazione può e deve iniziare dalle proposte che i rappresentanti istituzionali di Sinistra Ecologia Libertà possono presentare nelle amministrazioni di propria competenza.
I diritti delle persone nell’ambito comunale e regionale possono essere il primo banco di prova di una forza come Sel.
Il diritto a vivere in una città dove la persona è messa al primo posto può essere declinato in diritto ad una mobilità sostenibile, diritto ai servizi sociali, diritto ad una sanità efficiente, diritto alla salvaguardia ambientale, diritto all’accoglienza e all’integrazione.
Tutti questi temi dovrebbero essere esaminati e ricevere delle risposte concrete da parte di un comitato scientifico regionale e nazionale.

Ormai da due anni viviamo in una situazione di continua recessione. La crisi economica è rimbalzata dal mondo finanziario a quello produttivo generando una situazione dalla quale al momento non si vedono vie d’uscita.
Le banche hanno venduto per anni ai piccoli risparmiatori e alle pubbliche amministrazioni, comuni – province – regioni, dei titoli spazzatura avendo come unico fine il proprio guadagno e determinando la situazione attuale.
Gli errori commessi, venuti drammaticamente alla luce due anni fa, dovevano spronarci a trovare delle soluzioni alla crisi ed a non farci trovare impreparati.
Negli ultimi mesi, invece, abbiamo assistito impotenti all’attacco che i grandi gruppi finanziari hanno fatto ad alcuni paesi dell’Unione Europea per motivi prettamente speculativi mettendo a rischio non solo l’Euro, ma anche l’idea stessa di unità europea.
Servono delle contromisure urgenti per fermare chi approfitta della crisi per aumentare i propri guadagni a svantaggio della parte più debole della popolazione.
In questo contesto mondiale il Governo italiano è stato solo capace di negare la grave situazione esistente nel paese applicando la teoria dello struzzo cioè nascondendosi dietro un muro di menzogne sperando che la crisi passasse nel più breve termine possibile.
Il periodo di recessione purtroppo non è passato ed anzi si è aggravato rendendo necessaria la manovra finanziaria di questi giorni.
Le misure proposte dal Governo di centrodestra vanno nell’unica direzione di far pagare la crisi sempre ai soliti noti.
I lavoratori dipendenti, in particolare quelli del pubblico impiego, pagheranno la quota più elevata con il blocco delle finestre per la pensione e il blocco degli stipendi per tre anni.
La riduzione delle risorse ai comuni implicherà altresì una riduzione dei servizi offerti alle persone con un ulteriore aggravio delle spese sui soggetti più deboli.
La crisi è forte e presente anche in provincia di Varese con 8000 persone che hanno perso il proprio posto di lavoro nel 2009 e il tasso di disoccupazione che continua a crescere sempre di più.
Sempre nell’arco del 2009 circa 3600 rapporti di lavoro sono passati da tempo pieno a part-time con una ricaduta sul reddito percepito.
I lavoratori in cassa integrazione, ordinaria, straordinaria o in deroga, sono, sempre nel 2009, circa 40.000.
Questi dati ci raccontano solo in parte una crisi che la provincia di Varese vive giorno per giorno.
Bisogna ricordare anche tutte quelle persone, soprattutto giovani, assunte con contratti di lavoro precario che saranno le prime vittime della crisi e il cui contratto semplicemente non verrà rinnovato.
Il mondo del lavoro così come è strutturato oggi rischia di creare una frattura fra generazioni facendo venir meno il patto sociale su cui si era creato il welfare.
Oggi il mondo del lavoro e i lavoratori sono sempre più attaccati e diritti che sembrano acquisiti, primi fra tutti quelli inseriti nello Statuto dei Lavoratori, sono messi in discussione.
Sinistra Ecologia Libertà deve essere una forza capace di difendere le ragioni dei lavoratori ridando anche la speranza di un futuro migliore per i più giovani.

Sinistra Ecologia Libertà della provincia di Varese sostiene che per dare forza alle idee che ci proponiamo di rappresentare sia necessario arrivare al congresso nazionale di ottobre per costituirci in partito.
Questo partito deve avere l’ambizione di essere il punto di riferimento della Sinistra italiana essendo altresì aperto alla società civile, alle associazioni e ai movimenti.
Sinistra Ecologia Libertà deve essere il motore dell’alternativa, ma alternativa deve essere nel senso ampio di un nuovo modello di sviluppo e un nuovo modello di società.
Per questi motivi a livello provinciale proporremo di avviare dei tavoli di confronto con tutte le forze del centro sinistra per costruire l’alternativa.

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