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Rocco Cordì |
Ancora un mese fa, quando ormai a tutti appariva chiara la dimensione del disastro, il Sindaco invitava a non preoccuparsi dichiarando spericolatamente: “il PGT è predisposto nella sua parte sostanziale, mancano solo i passaggi formali”! Comunque, tranquillizzava ancora il Sindaco, non bisogna preoccuparsi più di tanto “ho avuto assicurazioni dalla Regione che nei prossimi giorni verrà concessa una proroga dei termini”.
Come è noto le cose sono andate diversamente, ma il Sindaco non si scompone. Oggi, bontà sua, fa qualche piccola ammissione “non nego che ci possa essere qualche ritardo”, ma subito dopo aggiunge che l’allarme lanciato dalle opposizioni è assolutamente ingiustificato.
Penso sia utile ricordare al Signor Sindaco che il confronto avviato in Commissione riguarda il Documento di Piano (cioè solo uno dei tre “sostanziali” costituenti il PGT). Infatti del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole non si ha ancora traccia, eppure si tratta di documenti la cui “sostanza” consiste nella strategia e nelle scelte che dovrebbero ridisegnare il futuro della Città.
Si può arzigogolare quanto si vuole ma il dato inoppugnabile è che Varese non ha più strumenti urbanistici di riferimento e l’attività edilizia resta di fatto bloccata a tempo indeterminato (nessuno infatti può dire con certezza quando il PGT sarà approvato).
Perciò, egregio Signor Sindaco, non è l’opposizione che esagera, ma è Lei che continua ad arrampicarsi sugli specchi pur di non riconoscere un fallimento annunciato da tempo e, colpevolmente, sottovalutato dall’intera maggioranza LEGA-PDL.
Qui sta il senso della mozione di sfiducia e non credo che la maggioranza possa sminuirla nascondendosi dietro il fatto che tante altre amministrazioni hanno lo stesso “ritardo” (mal comune, mezzo gaudio?), oppure ricorrendo a ragionamenti lapalissiani del tipo “è meglio fare in fretta, dovendo poi correggere tutto il lavoro, oppure andare con cautela stando attenti alla qualità del piano?” .
Ma a sette anni dal varo della legge regionale e a quasi cinque dall’incarico ai professionisti è lecito pretendere dalla maggioranza qualche spiegazione un po’ più seria delle massime che, a metà anni '80, Max Catalano (nella fortunata trasmissione di Arbore “Quelli della notte”) ci propinava allegramente: “meglio ridere in compagnia che intristirsi da soli “ o “molto meglio innamorarsi di una donna bella, intelligente e ricca anziché di una brutta, stupida e senza una lira”.
Rocco Cordì
Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia Libertà
Perciò, egregio Signor Sindaco, non è l’opposizione che esagera, ma è Lei che continua ad arrampicarsi sugli specchi pur di non riconoscere un fallimento annunciato da tempo e, colpevolmente, sottovalutato dall’intera maggioranza LEGA-PDL.
Qui sta il senso della mozione di sfiducia e non credo che la maggioranza possa sminuirla nascondendosi dietro il fatto che tante altre amministrazioni hanno lo stesso “ritardo” (mal comune, mezzo gaudio?), oppure ricorrendo a ragionamenti lapalissiani del tipo “è meglio fare in fretta, dovendo poi correggere tutto il lavoro, oppure andare con cautela stando attenti alla qualità del piano?” .
Ma a sette anni dal varo della legge regionale e a quasi cinque dall’incarico ai professionisti è lecito pretendere dalla maggioranza qualche spiegazione un po’ più seria delle massime che, a metà anni '80, Max Catalano (nella fortunata trasmissione di Arbore “Quelli della notte”) ci propinava allegramente: “meglio ridere in compagnia che intristirsi da soli “ o “molto meglio innamorarsi di una donna bella, intelligente e ricca anziché di una brutta, stupida e senza una lira”.
Rocco Cordì
Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia Libertà
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