Potremmo facilmente augurarci un 2013 migliore del 2012 o più ancora del 2011. Ma questo dipenderà da noi. E il migliore augurio che ci possiamo fare è quello di liberarci della paura di noi stessi. Del nostro coraggio hanno drammaticamente bisogno i più giovani.
Non quelli raccomandati e garantiti del Meeting di CL a Rimini incensati (ma non più incensurati) e aggrappati a un Monti o a un Berlusca qualsiasi purchè li salvino dalla scomparsa nelle urne e dalla relativa perdita delle rendite di posizione.
Parlo dei giovani che fanno capolino nelle manifestazioni e si prendono le manganellate. O nelle primarie del centrosinistra, dove si fanno avanti nelle candidature. Quelli che hanno un presente di lavoro incerto e un futuro più certo in discesa, ma verso il fondo.
Non quelli raccomandati e garantiti del Meeting di CL a Rimini incensati (ma non più incensurati) e aggrappati a un Monti o a un Berlusca qualsiasi purchè li salvino dalla scomparsa nelle urne e dalla relativa perdita delle rendite di posizione.
Parlo dei giovani che fanno capolino nelle manifestazioni e si prendono le manganellate. O nelle primarie del centrosinistra, dove si fanno avanti nelle candidature. Quelli che hanno un presente di lavoro incerto e un futuro più certo in discesa, ma verso il fondo.
Ecco. E' per loro che non possiamo accettare di farci raccontare la balla che Bersani e Vendola al Governo non sarebbero accettati dai mercati.
Coloro che ce lo raccontano, sono i reduci di una stagione che ha portato il paese ai livelli più bassi al mondo per la credibilità e la libertà dell'informazione. Gli stessi che mentre l'Italia, caso unico tra i paesi occidentali, era protagonista delle prime pagine dei giornali di tutto i mondo come un paese che elegge e si fa soggiogare da un pagliaccio si arrampicavano sugli specchi per lodarne le gesta.
Questi stessi soggetti, provano a dire a noi italiani (all'estero li prenderebbero a pernacchie) che Monti sia indispensabile all'Italia in quanto l'unico a garantire la credibilità per i mercati.
Ora, provate a immaginare di essere a marzo del 2013, che Nichi Vendola avesse vinto le Primarie del Centrosinistra e quindi le Politiche e che fosse nominato Premier. Davvero pensate che non sarebbe accolto con ogni onore ai vertici Europei e Mondiali? Che l'Italia non pagherebbe i creditori internazionali? E' successo questo con la Francia del candidato e poi vincitore Hollande, che pure aveva un programma persino più di "sinistra" di quello di SEL in Italia?
O non è molto, ma molto più forte il rischio che alla prima visita in Germania di un Pierferdinando Casini Ministro degli Esteri i giornali locali si ricordino di Cuffaro? E' fantascienza pensare che il ministro tedesco dell'Economia, pur democristiano, non gli chieda piuttosto conto di come si concili l'esigenza di ridurre il debito pubblico italiano con le mille assunzioni promesse al sottosegretario Mastella o gli sprechi nella sanità a favore di Comunione e Fatturazione?
Che cosa sia questa misteriosa credibilità per i mercati (quelli che ci devono prestare i soldi senza i quali non potremmo, nell'immediato, pagare gli stipendi pubblici) è presto detto.
E' la fiducia nella capacità di restituire quanto prestato.
L'Italia che aveva eletto Berlusconi e C. non dava nessuna garanzia.
L'Italia di Monti doveva solo garantire di restituire subito parte del debito. E lo ha fatto prendendo i soldi dove erano subito disponibili: nelle tasche dei soliti.
Ma nel medio e lungo periodo, la credibilità per i mercati si sovrappone per forza alla credibilità complessiva di un paese.
Facciamo un esempio: la zia ci chiede di essere accompagnata in banca per investire 10.000 euro.
Lì vicino hanno appena aperto due filiali, una di fronte all'altra. La
prima è di una banca Svizzera; le vetrine sono oscurate e a specchio, e
davanti sono parcheggiate auto di lusso di clienti un po' pacchiani e alcuni pure poco rassicuranti con tanto di gorilla al seguito.
L'altra è una filale con 4 vetrine trasparenti, da cui si vede, in una
cornice molto decorosa il lavoro alacre degli inappuntabili impiegati; è
una filiale del "Banco di Bucarest". In quale banca scegliete di
accompagnare la zia?
E questa è la credibilità finanziaria di un paese straniero per un investitore italiano.
Ora, per descrivere cosa sia la credibilità sui mercati dell'Italia per gli stranieri, ne facciamo un altro:
un operaio canadese vuole investire 10.000 dollari e si reca, anche lui, in banca; il consulente prospetta una serie di investimenti in fondi (A, B, C..) che, a loro volta, comprano quote di titoli pubblici nei vari paesi. L'operaio canadese confronta rapidamente i prospetti A e B, e scorge tra i titoli comprati dal fondo B la parola "Italy". La credibiltà dell'Italia per i mercati è il conteggio di quanti "operai canadesi" nel mondo storcono la bocca al solo leggere "Italy" e quanti dicono "OK".
I titolari dei grandi patrimoni investiti nei fondi, ragionano allo stesso modo. L'unica differenza con l'operaio canadese è quella di avere a disposizione strumenti di analisi, leve e capacità di pressione tali da poter addirittura "forzare" le politiche economiche o gli investimenti pubblici nei vari paesi a favore dei loro investimenti. Ma, in linea generale, ragionano allo stesso modo.
I titolari dei grandi patrimoni investiti nei fondi, ragionano allo stesso modo. L'unica differenza con l'operaio canadese è quella di avere a disposizione strumenti di analisi, leve e capacità di pressione tali da poter addirittura "forzare" le politiche economiche o gli investimenti pubblici nei vari paesi a favore dei loro investimenti. Ma, in linea generale, ragionano allo stesso modo.
E su quale base l'operaio canadese, al leggere la parola "Italy", storce la bocca o dice "OK"?
Le glorie passate hanno un peso: il paese di Roma Antica e di Leonardo (sì, fino a lì l'operaio canadese ci arriva) non può essere un paese di Pulcinella (e invece sì, ma non glielo diciamo).
Poi c'è la Ferrari, la moda, e tutti i simboli di un paese che produce sapere, tecnologia e dunque ricchezza. Di contro però c'è il TG canadese che ha parlato di quel Berlusconi, dei festini, della mafia e di dell'Utri. Era solo un breve servizio, ma si diceva anche della situazione economica di assoluta crisi in Italia e che gli Italiani sembrano non avere idea di come uscirne.
Poi c'è la Ferrari, la moda, e tutti i simboli di un paese che produce sapere, tecnologia e dunque ricchezza. Di contro però c'è il TG canadese che ha parlato di quel Berlusconi, dei festini, della mafia e di dell'Utri. Era solo un breve servizio, ma si diceva anche della situazione economica di assoluta crisi in Italia e che gli Italiani sembrano non avere idea di come uscirne.
All'operaio canadese poco importa sapere se l'Italia si affida a una politica liberista o keynesiana.
Certo non può prestare soldi a gente che elegge un Premier scapestrato che li distribuisce a mafia e Olgettine, così come voi non prestereste dei soldi alla vicina in bolletta se sapeste che il marito va a prostitute. E poi vuole sentire dire dal TG canadese, quando parla dell'Italia in un breve servizio, la parola "crescita".
Certo non può prestare soldi a gente che elegge un Premier scapestrato che li distribuisce a mafia e Olgettine, così come voi non prestereste dei soldi alla vicina in bolletta se sapeste che il marito va a prostitute. E poi vuole sentire dire dal TG canadese, quando parla dell'Italia in un breve servizio, la parola "crescita".
E dato che i liberisti di casa nostra son 30anni che operano per la decrescita e per la perdita della credibilità, ebbene elaborare una strategia di uscita dalla crisi tocca a noi.
Dobbiamo elaborare strategie nuove, assieme, discutendo di tutto senza paraventi ideologici, ma dobbiamo prenderci la responsabilità gravissima di scelte decisive.
E dobbiamo farlo subito. Nel 2013.
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