sabato 21 gennaio 2012

Il voto di SEL in Consiglio Comunale di Varese sul PGT

di Rocco Cordì
Il dibattito di giovedì sera in Consiglio Comunale, lungamente anticipato da accuse reciproche a mezzo stampa tra PDL e Lega, è servito ad occultare un dato gravissimo: lo stato confusionale della maggioranza sulle linee, gli indirizzi e le scelte concrete che avrebbero dovuto accompagnare l’elaborazione del Piano di Governo del Territorio (PGT).

Prima del voto sulla mozione PDL si è parlato di ampia convergenza, di malintesi superati, di clima ideale per il futuro PGT. O nei mesi precedenti si sono “erroneamente” alzati troppo i toni o ieri sera ha vinto l’ipocrisia allo stato puro.

A mio parere si è tentato di far passare per evento straordinario l’approvazione di un calendario di impegni peraltro ineludibile in quanto, come è noto, la Regione Lombardia ha fissato (dopo una ennesima legge proroga) il termine ultimo al 31 dicembre 2012.


Se quel termine non sarà però rispettato ci troveremo con la decadenza del PRG vigente e quindi in assenza di un qualsiasi strumento di programmazione urbanistica.

Resta dunque poco tempo. Ma il Consiglio avrebbe dovuto discutere del perché si è giunti a questo punto e non della foglia di fico dei “ritardi tecnici” o della scoperta, purtroppo tardiva, della tempistica.

Lega e PDL continuano a non rispondere alla domanda cruciale: come mai si è giunti a questo punto?

Non è una domanda da poco perché – è bene ricordarlo –il Piano Operativo approvato nel settembre del 2008 dalla Giunta Fontana stabiliva “entro sei mesi” (cioè entro marzo 2009) la consegna della prima bozza di piano ed entro un anno e mezzo (cioè entro marzo 2010) la versione definitiva di tutti gli elaborati utili all’adozione del piano.
Per quali ragioni tali scadenze non sono state rispettate?

In questo “vuoto” non è vero che non è successo niente.
Sono stati approvate numerose “varianti” al PRG vigente, sono state rilasciate centinaia di concessioni edilizie, hanno preso corpo “accordi di programma” per opere e interventi edilizi consistenti. Il tutto al di fuori di ogni logica programmatoria.
Come si conciliano allora le belle dichiarazioni d’intenti ascoltate ieri sera in Consiglio con atti e scelte che “condizioneranno” pesantemente lo stesso lo stesso PGT (se mai vedrà luce)?.
Infine, se il ritardo fosse davvero attribuibile alla Società e ai professionisti incaricati come mai non sono state applicate tempestivamente le penalità previste contrattualmente, né - quando tutto appariva ormai compromesso - si è provveduto a rimuoverli dall’incarico?

A questo punto è legittimo dubitare anche della “qualità” di un prodotto che si vorrebbe confezionare in pochi mesi.

La mozione presentata da alcuni consiglieri del PDL è servita perciò a regolare i conti interni alla maggioranza costringendo l’alleato leghista ad assumere impegni evidentemente negati in altre sedi. La Lega si è piegata sulla tempistica, ma le questioni di sostanza restano tutte aperte.

Con la sceneggiata di ieri sera si vuole far credere che in dieci mesi si farà quello che non si è fatto in tre anni!. Ci vorrebbe un miracolo perché è noto a tutti che l’elaborazione del PGT è un lavoro complesso ed enorme che richiede tempo, partecipazione, confronto. Il PGT infatti è occasione e strumento per ripensare la città non solo sotto il profilo strettamente urbanistico ma in tutti quegli aspetti (beni comuni, mobilità, servizi, infrastrutture ecc.) che definiscono il suo profilo e la sua identità.

Il voto favorevole del PD alla mozione di PDL- LEGA, nonostante gli insulti ricevuti dall’Assessore Binelli e dal Sindaco Fontana, lascia perplessi e solleva molti interrogativi. Appare comunque chiaro che con tale scelta si è impedito al centrosinistra di svolgere il suo ruolo di opposizione alimentando le ipotesi di possibili “maggioranze variabili”.

Ne prendiamo atto con profondo rammarico.
Tuttavia noi di Sinistra Ecologia Libertà continueremo a fare la nostra parte nella convinzione che il grave ritardo accumulato inciderà negativamente anche sulla “qualità del prodotto finale” e senza la smania politicista di pensare che si possa incidere sul governo della città aggiungendo semplicemente un posto a tavola.

Varese 20 gennaio 2012

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