domenica 25 dicembre 2011

SEL Varese Augura Buon Natale

È un Natale un po' strano e bizzarro questo, attraversato dalle paure dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro, dai disastri ambientali sempre più dimenticati e dalla possibilità di nuove imminenti guerre.

È un Natale strano per l'Europa, avvitata nei tentativi di salvare la moneta e negli incubi delle proprie contraddizioni che molte volte seminano culture dell'odio; è un Natale strano per l'Italia, stretta nella morsa delle manovre del vecchio e del nuovo governo, un Natale di negozi vuoti e strade piene.

 È un Natale strano per chi perde il lavoro e per chi non ce l'ha. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non c'è festa se sotto l'albero non portiamo i doni della giustizia sociale, della tutela dei diritti dei più deboli.

Vale comunque la pena abbracciarci in questo Natale, carico di domande, di paure.

Voglio fare gli auguri all'Italia, al mio paese. Ho visto l'immagine di un giovane senegalese che piangeva per la tragedia di Firenze e aveva in testa un cappellino con la scritta "Italia": non ho visto nessuna immagine bella come quella per celebrare i nostri 150 anni. Una patria è viva e vera se è capace di allargare le braccia per accogliere.

Vorrei fare gli auguri al Sud, che rischia di scivolare sempre più indietro nella qualità della vita.

Auguri alla mia Puglia, che dentro al Sud cerca di emergere e di portare il resto del Mezzogiorno a una condizione nuova di emancipazione.

Nonostante un contesto così difficile e inquietante, abbiamo bisogno di scambiarci gli auguri e abbiamo bisogno che coloro che hanno serenità e allegria sappiano spartirli con coloro che non ne hanno.

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